Aspettiamo mezzanotte sognando piccole cose, un lavoro
stabile e sicuro, la salute e l’amore dei nostri cari, nulla di più né di meno,
sapendo che avremo un anno in più e un’ incertezza che ci rende fragili e
insicuri, con la favola bella di una patria condivisa, unita, che si prenda
cura di noi, che decida e agisca nei momenti difficili di guerra politica e
economica , toccare il fondo e risalire più su verso la resurrezione morale e
umana di una Nazione con la ‘n’ maiuscola , che dica e faccia quello che ci
attanaglia e non ci fa dormire. Mezzanotte passa, con lo spumante e gli auguri
di rito, e la ‘favola bella’ rimane così, una bugia come quella dei papà con i
bambini piccoli, per nascondere verità scomode , irritanti perché vere ma mai
affrontate: sono non tanti, di più, in
cerca di un’occupazione, giovani o meno non importa, non si trova , non c’è uno straccio di governo che trovi
una soluzione, che si decida a tagliare i ‘costi della politica’, i governanti –sia di qui che di là della ‘barricata’
sono sempre quelli, messi su dai partiti, non dalla gente, ignorata e beffata –
non decidono o peggio, tagliano le cose migliori , essenziali di tutti noi , come l’istruzione o la Sanità, mettersi in coda alla USL di città
come Roma o Napoli vuol dire aspettare dalla notte prima , e il freddo si sente
, con ’la porta di legno’, orario d’ufficio , e chi chiede spiegazioni, trova
funzionari assenti , distratti o lontani
dai problemi della gente, ormai assuefatta ,e doma. Vorrei che l’anno nuovo
portasse all’Italia ormai impelagata e
fissa nei miasmi delle beghe di voti e lobbies uno specchio enorme , scuro, ci
guardasse dentro e ci si riconoscesse indegna e cattiva, d’animo e di opere, si
togliesse gli abiti rassicuranti , e finti, di questa Nave che va alla deriva e
incominciasse a lavorare tanto, bene, con impegno e senza fronzoli, per ricominciare,
qualche volta sbagliando, per ricostruire con l’opera di tutti…. E’ mezzanotte
e un minuto, rimetto nel frigo lo spumante rimasto e 1000 desideri che rimangono
così, in sospeso, con chi si prenda l’onere ,e l’onore faticoso per onorarli…
mercoledì 1 gennaio 2014
lunedì 30 dicembre 2013
MANI
Mani congiunte
come una preghiera ,
mani serrate ,
estranee da me ,
tu che non sai
afferrarle,
scioglierle
nel nostro abbraccio
indecente,
puro,
tu , puoi
fermarle,
accarezzarmi il viso ,
slegare i nodi folli
di bimba,
buio oscuro
di donna e
cosa ,
screpolata
e vinta.
Tu,
puoi liberarmi?
Le tue mani
tacciono ,
le tue mani
non dicono,
io sfuggo
stanche mani
e volo via ,
uccido la speranza.
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