mercoledì 1 gennaio 2014

1000 DESIDERI






Aspettiamo mezzanotte sognando piccole cose, un lavoro stabile e sicuro, la salute e l’amore dei nostri cari, nulla di più né di meno, sapendo che avremo un anno in più e un’ incertezza che ci rende fragili e insicuri, con la favola bella di una patria condivisa, unita, che si prenda cura di noi, che decida e agisca nei momenti difficili di guerra politica e economica , toccare il fondo e risalire più su verso la resurrezione morale e umana di una Nazione con la ‘n’ maiuscola , che dica e faccia quello che ci attanaglia e non ci fa dormire. Mezzanotte passa, con lo spumante e gli auguri di rito, e la ‘favola bella’ rimane così, una bugia come quella dei papà con i bambini piccoli, per nascondere verità scomode , irritanti perché vere ma mai affrontate: sono non tanti,  di più, in cerca di un’occupazione, giovani o meno non importa,  non si trova  , non c’è uno straccio di governo che trovi una soluzione, che si decida a tagliare i ‘costi della politica’,  i governanti –sia di qui che di là della ‘barricata’ sono sempre quelli, messi su dai partiti, non dalla gente, ignorata e beffata – non decidono o peggio, tagliano le cose migliori , essenziali  di tutti noi , come l’istruzione o la   Sanità, mettersi in coda alla USL di città come Roma o Napoli vuol dire aspettare dalla notte prima , e il freddo si sente , con ’la porta di legno’, orario d’ufficio , e chi chiede spiegazioni, trova funzionari assenti , distratti  o lontani dai problemi della gente, ormai assuefatta ,e doma. Vorrei che l’anno nuovo portasse all’Italia ormai  impelagata e fissa nei miasmi delle beghe di voti e lobbies uno specchio enorme , scuro, ci guardasse dentro e ci si riconoscesse indegna e cattiva, d’animo e di opere, si togliesse gli abiti rassicuranti , e finti, di questa Nave che va alla deriva e incominciasse a lavorare tanto, bene, con impegno e senza fronzoli, per ricominciare, qualche volta sbagliando, per ricostruire con l’opera di tutti…. E’ mezzanotte e un minuto, rimetto nel frigo lo spumante rimasto e 1000 desideri che rimangono così, in sospeso, con chi si prenda l’onere ,e  l’onore faticoso per onorarli…

lunedì 30 dicembre 2013

MANI






Mani congiunte
come una preghiera ,
mani serrate ,
estranee da me ,
tu che non sai
afferrarle,
scioglierle
nel nostro abbraccio   
indecente,
puro,
tu , puoi
fermarle,
accarezzarmi il viso ,    
slegare i nodi folli 
 di bimba,
buio oscuro
di donna e
cosa ,

screpolata
e vinta.
Tu,
puoi liberarmi?
 Le tue mani
tacciono ,
le tue mani
non dicono,
 io sfuggo
stanche mani
 e volo via ,
uccido la speranza.