martedì 20 marzo 2018

Il Dono










Il Dono


Non mi ricordo gesti, attimi nella mia vita da piccola , so che ero circondata d'amore attorno, una famiglia viva, partecipe dei fatti della vita, bella o brutta si andava avanti comunque chiamando le cose con il loro nome, si prendevano in sorte scomode schegge di aspra realtà abbracciandole con tenerezza , compagni di strada, non nemici.
Sono adulta e disamorata, assuefatta e ragionevolmente cinica del mio tempo
precario, ma nella sera che sale mi vengono alla memoria frammenti di ricordi ,volti dolcissimi che irrompono nella mia quotidianità sospesa e mi fanno ridere, piangere, soprattutto fanno pensare.
Rivedo me bambina d'estate al Castello sul mare, un costumino rosa e la maglietta di lana , ne avevo di ogni, gracile com'ero, ho nitida l'immagine di nonna Teresa con una vestaglia a quadretti sparpagliata da secchielli, palette e papere, una delizia per i bambini in spiaggia , un fazzolettone tra i riccioli grigi spettinati e l'aria soddisfatta d'una regina nell' azzurro paradiso.
Io non capivo come mai fosse contenta , la vecchia '500 era a Milano, papà a lavorare tra caldo e zanzare, noi 'pedibus calcantibus' a casa con alti gradini sconnessi al profumo di 'baxaicò', si scarpinava, eccome!
Poi sono cresciuta ed ho capito che mi aveva fatto un grande dono, la meraviglia, trovare dentro il grigiume e la monotonia di un' esistenza banale una nuvola in tecnicolor, un caldo sorriso e un sole tranquillo, ricominciare , ancora.
Oppure il 'rosso', sanguigno, nonno Agostino ( strano, il suo nome e' la mia storia passata ,presente e futura, è proprio vero,tutto si tiene, Tutto ritorna), camminavamo tra le vie del quartiere, con la tranquillità di bambini, ecco, mi prese le mie mani sulle sue, fortissime, mi fece fare una ruota intera,senza cadere.
Per un attimo ho visto tutto il mondo a testa in giù, un pianeta irreale, una magia per me bimba felice.
E ho scoperto il dono della leggerezza, vedere le cose in un'altra prospettiva, una marcia in più per vivere meglio.
Nuci, Annamaria ,mia mamma ed un altro regalo per me, concreto , come lei era , oh, mi ricordo, mi ricordo bene...
Io chiacchieravo sempre, in continuazione, cento 'perchè' lanciati a raffica per lei , casalinga non disperata, e chiedevo cosa fosse 'caldo', cosa fosse 'freddo',
'Dimmelo, dimmelo, daì 'così, fino allo svenimento!
Mia madre stava cucinando, prese un uovo sul piatto, appena tolto dal frigo
'Vedi questo uovo, com'è?' Ma mamma, freddo!'
Poi tirò fuori dall'acqua bollente un altro uovo caldissimo e me lo diede.
Ovviamente, io mollai la presa gridando , idem per il povero uovo, ma lei tranquilla disse 'Impara, Mara, impara sempre, non fidarti della prima impressione!' Grazie, mamma Nuci .
L' ultimo dono mi fa male, davvero, perchè ha il volto di un uomo buono, che ha vissuto intensamente e non ha fatto, detto niente, un riso quieto e via, mi ha regalato l'attesa, attendeva me nelle sere di fumo e nebbia, dopo il mio lavoro, si parlava di niente, di storie lontane , noi s'andava a casa, lui era Casa .
Meraviglia, leggerezza, esperienza, attesa : sono fortunata , ho avuto il meglio da portare per la via, nel mio Viaggio.
Però manca qualcosa, un movimento andante , maestoso, per gli amici che ci sono stati, e sempre ci saranno, viatico per la mia vita.
Vi lascio un sorriso, vi dono la libertà.

©Testo Mara L.